Gesù parla a un'anima

Questi insegnamenti spirituali sono stati ricopiati, letteralmente così come sono stati scritti nei quaderni da una mamma di famiglia che vuol restare nel nascondimento e nel totale anonimato. Si tratta di locuzioni interiori, di cui ella viene privilegiata, da anni. Gesù le parla al cuore durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica, e la chiama: ”mia piccola Maria”. Le parole di Gesù le giungono come Gocce di luce, e in una grande pace, nel cuore.


mercoledì 22 giugno 2016

GOCCE DI LUCE - Maggio 2016


“Il Padre Celeste ancora manderà suo Figlio, Me, ma non più come Creatura nella Carne, ma nello Spirito: uno Spirito di Fuoco, che purificherà, bruciando ciò che è secco, marcio o ormai corroso, ma sanerà ciò che, pur malato, è curabile”

01 05 16 “Date la mano alla vostra Mamma Celeste! Guardatela negli occhi, a Lei rivolgetevi! Ella vi renderà agibile, vi faciliterà, il cammino”
“Mia piccola Maria, Io guardo queste creature; in te Io guardo loro, e ti dico che ci vorrà del tempo, ma sarà una rinascita. “Ecco, Io vado al Padre, dico agli Apostoli, siatene felici poiché la mia Ascesa vi condurrà lo Spirito Santo, lo Spirito Paraclito che verrà a fare attecchire, fecondare e fruttificare il mio Insegnamento, la mia Parola data a voi, e l’ Opera della mia Redenzione. Per far sì, però che si attui, c’è bisogno che la porta del vostro cuore sia aperta, che trovi in voi l’amore e l’obbedienza, dato che obbedisce ai divini Comandi chi ama.
Se trova l’adempienza al mio Insegnamento lo Spirito ne è attratto: si riversa in voi e viene ulteriormente ad operare una nuova creazione nella santità. Egli forma in voi la casa, l’abitazione degna, in modo che non solo lo Spirito, ma la mia Persona e il medesimo Padre Santissimo, possano venire ad abitarvi: in voi viene a vivere la stessa Santissima Trinità. Così, come sono asceso al Cielo ne discendo e mi ricongiungo allo Spirito e al Padre mio anche nella vostra anima. Credete questo? Non vi riuscite, figli, poiché non adempite ai divini Comandi, e non amate.
Torno ad invitarvi ad usufruire oggi, nel quale ha inizio il mese mariano, del tesoro inestimabile, il diamante che rifulge della Persona luminosa e purissima nel Cielo della Madonna. Andate da Lei! Date la mano alla vostra Mamma Celeste! Guardatela negli occhi, a Lei rivolgetevi! Ella vi renderà agibile, vi faciliterà il cammino, vi darà la Luce che esce dalla sua Gemma in modo che venga adornata e impreziosita questa vostra dimora, illuminata del suo amore e della sua obbedienza, perché non solo il suo Figliolo, ma lo Spirito e l’altissimo Padre vengano a vivere in voi. Ti benedico”.
02 05 16 “La persecuzione verso i cristiani si farà sempre più sfrontata e aperta: giungerà a colpire Roma, quel che rappresenta. Il suo suolo sarà bagnato dal loro martirio poiché la sua luce si è fatta fievole”
“Mia piccola Maria, sono Io che vivo nei cristiani perseguitati, Io che in loro soffro: Io muoio nel loro martirio. Chi mi segue fa il mio cammino, chi mi ama viene perseguitato. Non vi ho promesso su questa terra plausi, onori e corone: esse sono per il Cielo. Ai miei Apostoli lo ribadisco: “Verrete cacciati dalle sinagoghe, traditi, messi a morte. E verranno tempi in cui si crederà di rendere onore a Dio, dandovi la morte”. Questo è accaduto in ogni secolo ed anche in questo periodo storico. In quante parti della terra i miei cristiani vengono vilipesi, le chiese abbattute, oltraggiati, tolti ogni diritto umano e la stessa dignità per la mia Causa: la terra cosparsa e bagnata dalle loro lacrime e dal loro sangue. Ma Io sono in essi. La loro fede è eroica e perseverante e, per questo sacrificio d’amore, il Cielo è aperto ad accoglierli nel grande trionfo.
Sappiate però che pure qui, nei vostri Paesi ove il martirio non è di sangue, quante sofferenze e martirii nascosti nell’interno delle case da parte dei miei piccoli che mi amano, perseguitati dai loro stessi familiari: quante spose vessate dai mariti, quanti genitori oltraggiati e derisi dai loro figli a motivo della loro fedeltà alla fede; innumerevoli offese, ingiurie e molestie da parte dei colleghi sul posto di lavoro per il mio Nome; quanti legami di amicizia e familiari interrotti per mia cagione! Ma Io vi dico: “Perseverate, invocate lo Spirito Santo, che vi dia la fortezza e la gioia in queste tribolazioni!”. Io sono con voi, e la ricompensa che vi attende è immensa.
La persecuzione verso i cristiani si farà sempre più sfrontata e aperta: giungerà a colpire Roma, quel che rappresenta. Il suo suolo sarà bagnato dal loro martirio poiché la sua luce si è fatta fievole: ha perso le sue difese, ed è diventata la nuova Babilonia dell’idolatria e del peccato; non ha più muraglia di fede a cingerla, non più baluardo di una vita santa, non più recinti spessi, avamposti di grande preghiera; per questa debolezza i demoni l’assalteranno e molti in essa perderanno la vita.
Ma non temete! Tale devastazione non sarà per la sconfitta, ma purificazione della Chiesa che, da questo sangue, tornerà a risorgere. Io sono il Condottiero che avanza con il suo esercito di prodi. La Madonna è la Condottiera con i suoi piccoli, che abbattono ancora il nemico. E, se Io sono con voi, chi potrà egli sconfiggere? A coloro che saranno i miei martiri lo Spirito Santo darà fortezza e gaudio nel momento cruciale e l’ascesa istantanea alla vittoria del Regno. Per quelli che dovranno proseguire sarà il martirio della sofferenza e il sacrificio della ricostruzione, ma anche la gioia di poter vedere sorgere l’alba di un nuovo giorno, di una nuova umanità. Questa purificazione non è una perdita, ma l’aurora di una novella Era, di un cristianesimo rinnovato, più luminoso, forte e vero. Ti benedico”.
05 05 16 “Per quanto riguarda la lettera sulla famiglia (Amoris laetitia n. d. r.) Io ti dico che Il Santo Padre è sì un uomo di carità e misericordia, ma non un fine teologo: si lascia trasportare”
Mia piccola Maria, ti porto la pace, figlia mia, e con la Confessione ne avrai ulteriore conferma. Non si turbi il tuo cuore! Il demonio cerca, pur tra i miei eletti, di colpirti, di recarti l’angoscia in modo tale che tu ti demoralizzi e smetta di scrivere Gocce di luce. Tu devi dire, a mio nome, che non ti vengano richieste risposte su quesiti sullo stato della Chiesa, sul Santo Padre, o su statuti, ecc… nel quale, quando non è mia diretta parola ma richiesto da altri, può entrare il nemico, dato che non è tuo compito soddisfare tali curiosità. Basti loro ciò che ti viene detto ed è scritto, e nel quale ho già risposto, ne tratto ed insegno. Essi non devono affannarsi dello stato della Chiesa o guardare al fratello, ma pensino a sé stessi, al proprio comportamento e alla propria coscienza. Quando pur ne attestino un male possono solo pregare, offrire e riparare. Non possono pensare di sanare tutto il male dello stato della Chiesa e del mondo, al quale ormai solo Iddio può accorrere e salvare.


Per quanto riguarda la lettera sulla famiglia (Amoris laetitia n. d. r.) Io ti dico che il Santo Padre è sì un uomo di carità e misericordia ma, a volte, si lascia trasportare dal pensiero di altri teologi attraverso il quale il nemico può entrare e portare confusione. E per questo la lettera non ha chiarezza.

La lettera non ha chiarezza: riporta delle verità, ma anche errori, in quanto deresponsabilizza l’uomo dal peccato, non lo rende più causa del suo male e non accredita più l’azione santificante dello Spirito Santo, che illumina le coscienze delle creature nel bene e nel male, e che ogni uomo ha la possibilità delle sue scelte con le relative conseguenze, di cui ne è responsabile e colpevole nelle decisioni prese e negli atti che ne conseguono.
Il peccato sussiste, e ogni uomo ne viene illuminato e data la possibilità di discernimento. Ricevermi in stato di peccato è un ulteriore danno per chi viene a ricevere la Comunione. Io sono venuto sì per i malati, per i peccatori, ma per sanarli: dare l’ Eucaristia nel peccato non è una medicina, non li guarisce, non li libera, ma arreca all’anima ulteriore male.

Coloro quindi che, se pur umanamente sono comprensibili nel loro nuovo stato d’unione, vengano sempre accolti nella carità dalla Chiesa, ma non accedano ai Sacramenti, se la stessa non ha decretato la dichiarazione di nullità al precedente. C’è poi la preghiera e l’attesa nel tempo che Iddio plasma gli eventi e le persone. E chi mi ama obbedisce. La Misericordia non supera la Verità! Ci sono però anche disposizioni buone in quanto possono aprirsi prospettive nuove per una rinascita alla vita matrimoniale e sacramentale nella dimensione del consenso della Chiesa, che è unita alla Verità rivelata della mia Persona. Ti benedico”.




06 05 16 “Per un po’ sarete tristi ma poi gioirete di un nuovo mondo che viene a rigenerarsi a Risurrezione. In questo tempo siate desti e vigilanti nella preghiera”
“Mia piccola Maria, oggi, dedicato al mio divin Cuore nel primo venerdì del mese, Io ti dico che Esso è tutto forato: non ha pausa tra un lembo e l’altro, tanto è ferito e lacerato. Se lo vedeste! Tutto ne è travasato del mio Sangue: viene attaccato senza tregua, viene colpito continuamente per il peccato perpetuato; prendo riposo solo dalle mie piccole anime amanti che fanno riparazione al mio Cuore sì oltraggiato. Eppure è da questo Cuore che viene la salvezza. E’ il vostro rifugio e la vostra protezione. Io vi raccomando: consacratevi ad Esso, consacrate le persone, le famiglie, i malati, i moribondi, ecc…. Fate fare i primi venerdì in suo onore ai bambini appena ricevuta la Prima Comunione: li predestinerete all’eternità! E’ ancora dal mio Cuore che nascerà un’umanità nuova: dalla sua sofferenza che si unisce alle vostre pene il parto di un rinnovato genere umano.
Ecco, lo dico nel Vangelo di stasera ai miei Apostoli: “Per un po’ sarete tristi, mentre il mondo si rallegrerà, ma poi riavrete la gioia”. M’appresso alla mia Passione e Morte, e la mia perdita causerà loro l’oppressione di tale tristezza, ma la visione della mia Persona risorta sarà poi per loro un gaudio che non gli verrà più tolto. E’ proprio dalle pene dei miei inenarrabili dolori che nasce la mia Risurrezione che sarà poi la vostra. Ne faccio una similitudine nel parto della donna, che geme per il travaglio, ma è proprio a suo merito che viene alla luce una nuova creatura, e la gioia della sua nascita fa dimenticare le pene vissute.
Ora state vivendo, in questo periodo storico, la grande tribolazione: siete oppressi dalle sofferenze, dalle ingiustizie, da ogni genere di affanno, e ne siete mesti, pensosi e addolorati, se non giunge addirittura la disperazione. Ma Io vi dico: esse sono sofferenze non per la perdita ma per la nascita di una nuova Era. Le pene s’approssimano e si faranno maggiori: vi aprono alla grande Purificazione per il peccato commesso, ma saranno il travaglio per il parto di una nuova umanità: un’umanità buona, pacificata, che vivrà del primato dell’adorazione a Dio ed una sincera carità fraterna.
Per questo dico anche a voi: per un po’ sarete tristi ma poi gioirete di un nuovo mondo che viene a rigenerarsi a Risurrezione. In questo tempo siate desti e vigilanti nella preghiera: confessatevi spesso e ricevetemi, fate opere buone e Cenacoli oranti in riparazione al mio divin Cuore e al Cuore della Madre mia, che divengono veri parafulmini contro il male e la sua diffusione. Pregate per riparare alle offese e il vilipendio contro l’Eucaristia e l’innocenza violata. Sono queste le colpe che attirano il maligno e gli danno potere, e ne scaturiscono sofferenze e purificazioni.
Abbiate un cuore ilare che sa vivere quest’attesa e speranza che ricrea a nuove tutte le cose. Pregate per quei poveri figli miei, che non hanno la consolazione, né la fede di questa mia speranza per far sì che, pur essi, possano giungere alla salvezza, o in questi tempi di dolore, oppure dopo, nel gaudio di un mondo rinnovato. Ti benedico”.
07 05 16 “Coloro che mi ricevono nella colpa e non sono nello stato di grazia, che Io desidero, e mi pretendono, mi uccidono!”
“Mia piccola Maria, è uno stillicidio quello che viene compiuto sulle mie Sacre Specie: la mia sofferenza è immensa, più di tutti i martirii che sono presenti tutt’ora sulla terra. Chi pensa al mio dolore? Chi si ricorda che sono vivo e partecipo? Chi pensa a Me? Ricevere Dio è un dono e non un diritto preteso, per cui non solo coloro che vengono ad oltraggiarmi direttamente e a dilaniare le mie Carni, ma pure quelli che mi ricevono nella colpa, e non sono nello stato di grazia che Io desidero, e mi pretendono, mi uccidono! E non sanno che Io sono il Signore Dio della purezza e della Grazia che non può assimilarsi a ciò che è contro la sua natura? Io entro nella melma e patisco: chi pensa alla mia offesa, al sacrificio che subisco e, come nell’ultima agonia dell’orto, mi abbevero del vomito dell’anima, nel peccato nel quale vengo immerso.
Quanti sono i sacerdoti che si preoccupano di Me, al dolore che subisce il loro Maestro? Dov’ è il loro amore? Ecco, Io salgo al Cielo, ritorno donde sono venuto, e dinanzi agli Apostoli che contemplano la mia Ascesa dico loro che la visione di cui godono è frutto del giorno della mia grande tribolazione, del giorno del pianto e dell’attesa che ha fatto sì che scaturisse il giorno della mia Risurrezione, che fa dono dello Spirito Santo, che viene a santificare. Così sarà per voi, figli miei! Giungerà il giorno della grande tribolazione, quello del pianto e dell’attesa da cui scaturirà la Risurrezione di una nuova umanità che verrà ulteriormente fecondata a santità dallo Spirito Santo.
Io salgo al Cielo per aprirvi la strada in modo che voi vi possiate accedere, ma per elevarvi bisogna salire, e per salire bisogna alleggerirvi dei pesi e dei fardelli della carne che vi portano a terra. Dovete elevarvi con una natura che si trasforma e si fa spirituale: solo lo spirito vola! La materia vi appesantisce, e voi dovete compenetrarla dei doni della mia Persona perché si modifichi, si plasmi a Me e si possa innalzare verso il Cielo. E come lo potrete se prima non vivete l’adorazione a Dio, vostro amore primario, colmandovi delle sue altezze, e portare questa fiamma della carità alle vostre membra, e alle carni dei vostri fratelli, perché s’irradino, si compenetrino, si fondino all’amore e si santifichino?
Il Cielo, figli miei! Il Cielo! Il vostro sguardo si fissi al Cielo! Le mani si riempiano di Cielo, il cuore e l’anima vivano il Cielo! Anelate, sospirate, desiderate il Cielo! Camminate sulla terra, ma protesi all’alto, con le ali dello spirito. Il Cielo, figli miei! Poiché se perderete il Cielo cosa vi rimarrà? Ti benedico”.
09 05 16 “Molti che prima erano devoti, fervorosi, dichiarando di credere in Me, fuggiranno o mi rinnegheranno per timore di perdere sé stessi. Dissi allora, e dico adesso: “Non temete! Coraggio, Io ho vinto il mondo!”
“Mia piccola Maria, a Dio si può chiedere tutto: possiede e contiene tutto! Mentre voi ponete argini e limiti, Iddio vi dona l’infinito. I miei Apostoli in questo Vangelo di oggi mi dicono: “Signore, ora noi crediamo che conosci tutto”. Ed Io rispondo: ora credete? Eppure, giungendo l’ora della prova e di dare testimonianza, dinanzi al mio martirio, essi fuggiranno per timore di perdere la vita.
Gli eventi della storia si ripetono, e ugualmente gli eventi della salvezza in ogni epoca; e giungeranno pure per voi i tempi della testimonianza e di dare la vita per Me. Ma molti che prima erano devoti, fervorosi, dichiarando di credere in Me, fuggiranno o mi rinnegheranno per timore di perdere sé stessi. Dissi allora, e dico adesso: “Non temete! Coraggio, Io ho vinto il mondo!”. Chiedete, pregate lo Spirito Santo di non aver paura, di non farvi prendere dall’angoscia, dato che è essa che dà la massima angustia e afflizione nella prova. Siate fiduciosi in Me! Dio non può essere sconfitto, ed Io ho vinto anche come uomo. Chi crede in Me è vincente, è una persona libera, risorta ed eterna.
Sì, sono venuto per dare guarigione, liberazione, salute, ecc… ma lo posso nella misura della vostra fede in Me. Se aveste tale fede, ove il grido di violenza? Ove il vento della guerra? Ove l’afflizione, i dolori, ed ogni sorta di male? Ma poiché questa fede che vi rende vittoriosi non sussiste, giungerà la tribolazione, la purificazione con la sua sofferenza a causa della vostra salvezza. Nell’eterno niente decade se non chi vuole andare perduto; il Padre Santissimo evolve continuamente ogni cosa che gli appartiene, e detiene, e non può essergli tolto il tempo e lo spazio, il creato, e ciò che è increato e vive nel suo Pensiero, e che Egli ricrea e dà vita perennemente. Niente muore, ma si riforma nell’eternità. Se gli uomini muoiono alla terra, Egli fa nascere altrettante e più creature al mondo; se la natura viene distrutta, Egli la fa rifiorire più rigogliosa e fruttuosa; se un’Era decade per il suo male, ne inizia già l’aurora di una nuova. Se la morte corporale vi porta via le vostre spoglie da questo mondo, Iddio le trasforma in una nuova natura per l’esistenza del suo Regno.
Nell’altissimo Signore i vostri limiti e angustie si aprono nello sconfinato che non ha orizzonti, la materia cambia e si riforma nel suo Pensiero, nel suo Alito e nelle sue Mani a rinnovata creazione. Nel Sovrano vittorioso, nell’Eccelso, che è Potenza di vita, prende sempre nascita, forma e colore, sostanza e natura che crea, risorge: che è eternità! Di che temete? Giungerete a Me e, guardando indietro, direte: “Signore, di che abbiamo avuto paura? Quanto invano ci siamo tormentati, arrovellati nei timori! Se avessimo avuto fede nella tua Persona, quante meno pene! Ma sarete giunti al porto delle mie Braccia, ormai al sicuro. Ti benedico”.
12 05 16 “Solo dopo la grande Purificazione il mondo ritroverà Unità e Pace nel mio Amore ritrovato per divenire ad essere un unico popolo di un unico Credo, ma non solo: un solo intento sotto un unico Cielo nella guida dell’unico Pastore”
“Mia piccola Maria, prendi pace! Gocce di luce sono autentiche: mi appartengono. Come avresti potuto scrivere sì tanto? Da dove viene tanta Sapienza?
Per il Santo Padre ti confermo che è Uomo di Dio, Uomo di carità, seppure le tenebre sono pronte a ricoprirlo e a darne anche errate indicazioni. E come è possibile? Il demonio ha invaso pure i Sacri Palazzi con la sua potenza: il suo male si è diffuso ed è penetrato nelle menti più eccelse. Il Papa ha intorno a sé menti oscure e forti, che ne invadono il pensiero. Ma Io ti dico che la Verità si farà strada da sola.
Ecco, Io dico nel vangelo che sono una cosa sola con il Padre mio: che siamo un’Unica Entità, e l’Unità tra il popolo e Dio sono stati per Me un desiderio, un anelito, e una preghiera costante. Sono venuto al mondo per portare l’unione, per essere quest’anello di congiunzione tra le terra e il Cielo, tra gli uomini e il Padre, ed Io sono il punto che li unisce, il collante che, nella Rivelazione della mia Persona, ne porta a compimento: l’Unita’”.
Sono nato da un Popolo che era stato preparato perché potesse accogliermi e riconoscermi, che fosse culla per far sì che la mia Luce da esso si propagasse al mondo intero e condurre ad abbracciarlo nell’Unità dell’unica vera Fede. E cos’è l’Unità se non la partecipazione nell’amore dell’altro che porta pace? Ed Io ne sono l’essenza, la Rivelazione che, della mia natura, ne è segno e nutrimento in modo che dia a voi forza e significato nel vostro vissuto.
L’Unità è nell’amore, nella carità partecipata, nella pace, che ne è il frutto. E come ottenerla se non ricreando l’unione con Dio, che riforma in voi l’Unità con voi stessi e con l’altro, con l’intera umanità?
Come mai non si è attuata questa unione completa nel corso di tutta la storia della salvezza? Perché non si è assimilata l’interezza delle proprietà della mia natura, non si è fusi alla sostanza di ciò che sono: l’Amore, che vi avrebbe unito, e nel percorso di questa Carità vissuta, avrebbe dato luce alla piena verità in tutte le genti. Mentre invece vedo i cattolici divisi e contesi fra loro in gruppi, Movimenti, Associazioni, ed altro, che producono rivalità e chiusure, diventando a volte settari. Divisioni tra i cristiani e i cattolici per problemi di dottrina che nascondono voglia di Primato e di non soccombere all’autorità dell’altro. Tra i cristiani e gli ebrei, che vogliono continuare a credersi sempre il popolo eletto, detentore della preferenza divina e quindi superiori. Tra i credenti nel Dio Celeste e le altre Religioni, che spesso, in nome di Dio, combattono guerre, fomentano violenza e oppressioni, nonostante che i veri motivi siano nel potere e nel danaro.
Come riportare Unità? Il male si è sì tanto propagato, ed ha preso sì tale potere che dovrò intervenire Io stesso per lavare questa invasione di melma in modo che lo Spirito Santo possa, nella Purificazione e apertura, penetrare e infondere all’umanità la mia Luce. Solo dopo la grande Purificazione il mondo ritroverà Unità e Pace nel mio Amore ritrovato per divenire ad essere un unico popolo di un unico Credo, ma non solo: un solo intento sotto un unico Cielo nella guida dell’unico Pastore. Ti benedico”.
13 05 16 “Quando assimilerete questa Madre e capirete che si passa attraverso il suo Cuore per conoscere e amare Dio?”
“Mia piccola Maria, quanto ti attendeva la Mamma Celeste! Ti chiamava, ed ora sei qui; e desidera che tu ritorni, che tu venga a condurre di nuovo il Cenacolo. Ciò è bene, dato che Iddio ti ha donato una scintilla del Cuore di Maria, e nel Cenacolo non bastano solo le parole, ma la stessa persona che, con la sua presenza porta ed arricchisce della grazia che Dio gli ha dato. Mediante te vengono trasmessi i suoi sentimenti, il suo modo di amare, la sua donazione.
Qui (*) verrà costruita una Chiesa in onore del Cuore Immacolato di Maria, e qui sempre la Madre Santissima desidera che sorga un Seminario perché sia luce e fonte di educazione pedagogica al suo Cuore. La Madonna vuole trasmettere e infondere la sua Sapienza, che è la sua capacità d’adorazione a Dio, e la conoscenza, mediante di Lei, della sua natura. V’insegnerà ad amarLo e porvi al suo servizio secondo la Grazia, che vive in Lei.
Quando la Chiesa e gli uomini comprenderanno che l’Eterno Padre, attraverso Maria, offre una fortezza, una via, un carisma tanto grande e prezioso, seppur sempre piccolo e umile, per seguirlo e viverlo?
Quando assimilerete questa Madre e capirete che si passa attraverso il suo Cuore per conoscere e amare Dio? Ti benedico”.
(*) A Roma
15 05 16 “E cosa è lo Spirito? E’ l’Amore profuso e infuso tra il Padre e il Figlio: è Energia creatrice santificante che genera perennemente; è simile ad un Motore che è sempre acceso, una Fiamma che accende continuamente vita”
“Mia piccola Maria, i tuoi desideri sono i miei desideri: anch’Io desidero la salvezza e il bene per l’intera umanità, e per questo opero. Oggi la Chiesa celebra la Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo. E cosa è lo Spirito? E’ l’Amore profuso e infuso tra il Padre e il Figlio: è Energia creatrice santificante che genera perennemente; è simile ad un Motore che è sempre acceso, una Fiamma che accende continuamente vita. Così come gli sposi si uniscono, e il loro amore dà vita al figliolo, ugualmente l’Amore nello Spirito, che posseggono il Padre e il Figlio, forma un’altra Persona.
Lo Spirito Santo è Persona a Sé, che pensa, ama, agisce: un’Entità che è Potenza infinita nel suo Essere; e nel Pensiero crea, nell’ Amore conduce gli uomini a Redenzione, nell’azione agisce santificando per condurre a salvezza. Egli è sempre stato presente ed ha operato con il Padre Celeste nella Creazione, dando esistenza ad ogni essere e cosa. E’ lo Spirito che scende ed entra nelle Viscere di mia Madre e m’intesse le membra con la sua sostanza, che apre al mio parto senza toccare o violare il suo Corpo verginale, Egli che mi accompagnerà nel cammino nel sostenere e dare soccorso alla mia Redenzione.
E’ lo Spirito che discende per dare origine alla Chiesa: nel Cenacolo con gli Apostoli e con la Madre Santissima, che ne dà nascita e ne dà continua sussistenza. E’ lo Spirito che mi fa venire e discende in ogni Eucaristia e nei Sacramenti: vi offre la Divinità. Egli è la Scintilla di ogni nascita al mondo e ne riapre la vita per il Cielo. E’ Colui che sostiene l’evolversi della natura e dei suoi cambiamenti, e mantiene gli equilibri dell’universo. Niente è possibile senza lo Spirito Santo!
Come riceverlo? Cosa facevano gli Apostoli con Maria nel Cenacolo? Pregavano! Attendevano la sua discesa adempiendo la Volontà di Dio e obbedendo ai divini Comandi. Pure voi siate uniti in orazione profonda con la Madonna, uniti alla Chiesa e ai suoi Sacramenti, adempiendo la Volontà divina e vivendo i suoi Comandamenti; e lo Spirito discenderà su di voi, ricolmandovi dei suoi Santi Doni. Non sarete più sottoposti alla materia, non più schiavi della carne, e alla sua morte, ma esseri spirituali. E se avrete lo Spirito ne avrete il pensiero, l’amore, l’azione: diventerete così creature amanti, santificanti.
Pregate e invocate spesso: “Vieni, Spirito Santo! Vieni, Padre d’amore! Vieni e rinnova la faccia della terra perché sia rinascita di una nuova umanità e di una rinnovata vita! Ti benedico”.
16 05 16 “Se sapeste quanti oggi sono posseduti da spiriti muti e sordi, che non si agitano nemmeno più, né vanno in escandescenze, e si camuffano in persone talmente normali: essi coabitano con il maligno, cooperano con lui”
“Mia piccola Maria, sei qui dinanzi a Me nel tuo amore: non sei incredula, ma credente e amante. Stasera nel Vangelo una folla si appressa, con i miei discepoli, dinanzi ad un ragazzo posseduto da uno spirito muto e sordo che si agita, soffre, ha atti di violenza, che vogliono annientarlo, e ciò gli accade da quando è infante. Il padre mi dice che ha già cercato l’aiuto dei miei discepoli per liberarlo, ma non hanno avuto nessun esito, ed Io, preso da dolore, intimo: “O generazione incredula e perversa, fin quando dovrò restare in mezzo a voi?”, dato che è con la fede, con la preghiera, e con la sofferenza offerta, che ci si libera da questa specie di demoni, e l’avanzata del loro potere. Suo padre, accorato, mi chiede: “Se tu puoi, salvalo!”. “Se Io posso?... Tutto è possibile in chi crede!”. Ed egli mi attesta la sua fede: “Credo, ma aiutami nella mia incredulità!”.
Tutto è possibile nella fede, nella preghiera, e nella sofferenza offerta, poiché essa fa luce: illumina l’interiorità dell’uomo e smaschera, rivela, la presenza del demonio che è in sé, e non può così occultarsi. Essa diviene verga che scaccia il diavolo, si fa medicina che risana la persona.
Se sapeste quanti oggi sono posseduti da spiriti muti e sordi, che non si agitano nemmeno più, né vanno in escandescenze, e si camuffano in persone talmente normali: essi coabitano con il maligno, cooperano con lui. Il peccato commesso diviene male concretizzato in loro: si è fatto alleanza, si ché il demonio non li molesta, ma dalle loro opere si rivelano per quel che sono: nelle malvagità, nelle violenze, nelle menzogne che diffondono. Non cercano il mio aiuto, stanno bene con il loro padre oscuro, che ne ha preso dimora sino a condurli al suo regno di tenebra eterna.
Quando dei casi giungono dagli esorcisti, spesso ci vogliono anni per liberarli, o non c’è liberazione, e questo perché il demonio ha preso un potere tale perché non c’è una Chiesa intera che, con la sua vita santa e con la sua invocazione incessante sostenga; non ci sono più Comunità diffuse che preghino e intercedano per questi poveri figli.
La Chiesa è divenuta, nella sua dimensione totale, un flebile lamento sicché Io ancora grido: “Sino a quando, generazione incredula e perversa, dovrò sopportarvi ? ”. Pregatemi e invocate come questo buon padre nel Vangelo: “Io credo, Signore, aiutami nella mia incredulità!”. Ed Io intervengo. Ti benedico”.
19 05 16 “L’inferno, figli miei, è un luogo dove la morte vive sempre: tutti i dolori e i tormenti insieme della terra non hanno la medesima entità nella pena che li supera, ed è inestinguibile”
“Mia piccola Maria, Io busso al cuore di tuo figlio, ma non ascolta. Ci vorrà tempo, anche se questa situazione in cui vive, sottoposto a questo uomo malsano, gli sarà di esperienza e crescita. Non ti crucciare, Io non ti farò mancare il sostentamento anche per le spese che te derivano. Io ci penso, figlia mia, Io ci penso! Non ti prendere pena per le parole del parroco che sono errate: non è vero che gli uomini e le situazioni non cambiano; questo vuole dire bloccare l’azione delle possibilità della fede e della preghiera, l’azione dello Spirito Santo, l’opera di Dio a cui nulla è impossibile e che può cambiare i cuori e le situazioni. Non credere al cambiamento vuol dire perdita di senso e di speranza all’opera di bene che si sta attuando. Quanti Santi che, pur prima vivevano una vita nel peccato, sono poi cambiati, convertiti ad una vita santa e lodevole, anche per intercessione dell’opera e dell’orazione altrui!
Stasera nel Vangelo Io vi confermo l’esistenza dell’inferno di cui la Chiesa ormai non parla più; e pur sussiste! E’ un luogo e uno stato che esiste da quando gli angeli ribelli sono decaduti ed hanno perso la loro battaglia, precipitando nel luogo che essi stessi si sono creati con la loro dannazione, e che accoglie tutti coloro che, come loro, si fanno demoni. Come pure era presente il Regno divino, e fino a quando non è giunta la Redenzione con il suo riscatto, un altro luogo benedetto che non era però ancora il Paradiso, ove riposavano i giusti in attesa di entrarvi.
L’inferno, figli miei, è un luogo dove la morte vive sempre: tutti i dolori e i tormenti insieme della terra non hanno la medesima entità nella pena che li supera, ed è inestinguibile. La porta si chiude, e non varca più la mia Luce; per questo do’ tempo a molti malvagi, per far sì che abbiano modo di ravvedersi. Giunti in esso, ove più la speranza? Chi li potrà aiutare, dato che non muoiono, ma l’ esistenza è perenne supplizio? Chi cade agli inferi? Lo dice la mia Parola stasera: “I ricchi! La maggioranza dei ricchi”, poiché la ricchezza nasce quasi sempre dalla disonestà e dall’ingiustizia, dalle privazioni e dal soffrire altrui, anche quando essa è donata o ereditata, porta con sé il segno del sangue delle lacrime di altri; e Iddio, pur se un uomo vive nella correttezza, chiama alla condivisione con il fratello, con gli indigenti, i poveri, perché la ricchezza chiusa in sé conduce all’idolatria, alla celebrazione del proprio io, all’egoismo”.
Precipita nel baratro eterno chi dissacra, colpisce, scandalizza, fa abominio degli innocenti, se non si emenderanno: le fauci dei suoi abissi si apriranno per cadervi direttamente. Vi entrano coloro che hanno disperso la Sapienza, il sale dello Spirito Santo, che hanno disperso e reso inutile per essi la Redenzione e il mio Sangue divino, rimasto calpestato a terra.
Figli miei, ravvedetevi! Emendatevi! Pregate, dato che, finché siete su questo mondo, c’è sempre la possibilità di ritrovare il giusto sentiero e le mie braccia pronte ad accogliere. Ma passata questa scena terrena, c’è la via senza ritorno. E chi potrà salvarvi più? Si lasciano i beni, i possessi, la vita mortale, il prestigio e la fama, lo sapete. Vedete morire gli altri, ma quanti non demordono e persistono nella loro cattiva condotta, nel loro male: si aprono da soli le porte della Geenna! Come dice il mio Vangelo: “A che vale che l’uomo acquisti il mondo intero se poi perde l’anima sua? Ti benedico”.
21 05 16 “E cos’è la Santissima Trinità, se non le Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che sono fusi nella Loro Unità e Amore?”
“Mia piccola Maria, strapperò dalle mani del nemico questo tuo figliolo, e ne farò mio servizio santo, ma ci vorrà del tempo. Questa prova per lui però, pur in una situazione così disastrosa, gli sarà di esperienza. I tuoi nipotini si riprenderanno. Padre S. riprenderà lesto il suo cammino.
La Chiesa celebra la Santissima Trinità. E cos’è la Santissima Trinità, se non le Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che sono fusi nella Loro Unità e Amore? La Santissima Trinità è un Mistero per voi, e proprio perché un Mistero è imperscrutabile e irraggiungibile la sua comprensione piena per le vostre menti limitate e razionali, che non possono contenere l’ Irrazionabile infinito. Alcuni Santi sono riusciti , per la loro vita di Grazia e il dono dello Spirito, ad avere alcune luci della sua conoscenza, ma sono state solo delle scintille di ciò che è.
Le Tre Santissime Persone vivono in Unità e Amore; e questa Loro fusione fa scaturire l’Energia creatrice che dà vita alla Loro Sussistenza perenne, e dà vita a tutto ciò che hanno creato in Cielo, in terra e nel luogo di attesa e purificazione. Ognuno di Essi è comunque Persona a Sé stante, con la propria identità e con le sue proprietà simili ad una pianta che possiede la medesima radice ed ha un unico tronco, ma cui i suoi Tre rami si protendono distinti nel Cielo con il proprio frutto. Il Padre è personificato nel Pensiero che crea; il Figlio nella Parola e nel Sangue che redime, lo Spirito Santo nell’Energia d’Amore che è Fuoco che santifica, per cui la compenetrazione delle loro Essenze dà una perfetta Opera di Creazione, Redenzione e Santificazione, che dà vita illimitata e inesauribile.
Cosa potete fare voi, non sondare le sue viscere a voi non possibilitati alla sua compressione perché solo quando entrerete nell’altra dimensione il vostro spirito sarà atto alla sua ascesa di assimilazione eterna, sempre più arricchita, ma inestinguibile: tanto più si entra e si assimila la sua conoscenza e tanto più si ha gaudio, maggiormente cresce la sua comprensione e acquisizione tanto più se ne gode, ma che prosegue e si protende però per l’eternità nel suo infinito.
Iddio è una Potenza incontenibile e inesausta. A voi il compito, sulla terra, però di viverla: di prendere e ricevere, in quel che potete, nella vostra natura umana, il succo, il nucleo, la sostanza di ciò che è, per divenire parte della Santissima Trinità, sua natura e proprietà. E come lo potrete? Se assorbirete il Pensiero del Santissimo Padre con i suoi Dettami, se praticherete la mia Parola e vi abbevererete del mio divin Sangue, se vi lascerete plasmare l’anima vostra allo Spirito nel suo Amore che vi santifica. Vi farete così voi stessi creativi, redentivi, santificatori: vi innesterete in Loro, divenendo voi stessi Vita nella Santissima Trinità. Ti benedico”.
24 05 16 “Com’è difficile per un ricco distaccarsi dai suoi possedimenti ed entrare nel Regno! E molti di essi vengono in Chiesa, si considerano credenti e credono di essere nella rettitudine, ma non condividono ciò che posseggono”
“Mia piccola Maria, Io sono con te, ricordati: Io sono con te! Dai a questo figlio: è solo carità, figlia mia, che Io non ti farò poi mancare; cosa puoi fare se non soccorrerlo?
Ecco, un giovane ricco s’approssima accanto a Me e mi chiede come avere la vita eterna, ed Io rispondo: seguendo la Santa Legge di Dio, adempiendo ai suoi divini Comandi, e glieli elenco. Egli mi afferma di assolverli dalla sua fanciullezza. Allora gli intimo: “Se vuoi essere perfetto vai, vendi tutti i tuoi beni e il ricavato dallo ai poveri, e poi seguimi!”. Ma egli si fece buio sul volto e se ne andò poiché era molto attaccato alle sue ricchezze.
Com’è difficile per un ricco distaccarsi dai suoi possedimenti ed entrare nel Regno! E molti di essi vengono in Chiesa, si considerano credenti e credono di essere nella rettitudine, ma non condividono ciò che posseggono, non danno, non frammentano i tesori e l’abbondanza della quale si sono ricoperti. E non sanno che tale chiusura porta all’avarizia, alla cupidigia e all’idolatria, al suo egoismo e, decaduti in questi peccati, viene oltraggiata e offesa l’intera Legge? Ne viene offeso l’Altissimo Signore! E come si può dire di amarlo se non si ha cura dei suoi figli e loro fratelli, se si lasciano morire nell’indigenza e nella disperazione i molti che hanno bisogno?
Io vedo abitazioni stipate di ogni superfluo in cui inneggia la fiera di ogni ostentazione per dare risalto alla propria vanità. Vedo casseforti chiuse in casa e banche colme di denari, ori e ogni possedimento, tenuti sigillati per anni e mantenuti nascosti senza darne nessuna utilità per il bene dell’esistenza del prossimo: frigoriferi e ghiacciaie colme e straripanti di cibo in eccesso, e spazzatura che ne racchiude il rifiuto, pur se ancora buono. E guardo, addolorato, le molte creature che hanno le dispense vuote e la sofferenza negli occhi per il pianto dei loro figli, come i curvi della tarda età, che si lasciano spegnere poiché non hanno sostegni e né possibilità di cura.
Quale grave responsabilità per chi ha e non ha dato: egli ha già ricevuto la sua ricompensa sulla terra! Chiedo però anche che diate di voi, dei beni della vostra persona, dei vostri carismi che sono sempre un dono di Dio, il vostro tempo, il vostro conforto e cura, per ricoprire l’ignudità della miseria dell’altro in ogni suo bisogno, la stessa consolazione, l’accompagnamento, l’amore. Perché se un seme dato non fruttifica, rimane sterile; se vive per sé non ha utilità per il bene comune; a cosa servirà se non a gettarlo via?
Date, figli! Date quel che potete, e sarete i ricchi del Cielo! Le vostre sostanze date verranno ricordate: anche un obolo e il bicchier d’acqua non verrà perso. Iddio li raccoglie per deporli nei forzieri celesti, e l’eccelso Banchiere li evolverà, li centuplicherà per maggiorarli nell’infinito amore. Ti benedico”.
26 05 16 “E come si fa ad essere allegri se si è nel dolore, nel tempo della prova? Chi è in Me, pur nella sofferenza, Io ne sarò il sostegno e la consolazione”
“Mia piccola Maria, questa situazione di G. non sarà per il male, ma servirà per crescere e finalizzarla al bene. Ne uscirà! Senza di Me non potete far nulla, dice il Vangelo di stasera: non potete proprio nulla! Voi vi agitate, correte, operate ma, senza essere uniti alla Vita della mia Persona è girare a vuoto e operare nel nulla. La vostra esistenza sarà solo un bagliore di un attimo che si smemora nel tempo che non avrà tracciato solco nel bene, non ne rimarrà impronta nel ricordo.
Rimanete uniti a Me! E vi rallegrerete, come dice la prima lettura. Ecome si fa ad essere allegri se si è nel dolore, nel tempo della prova? Chi è in Me, pur nella sofferenza, Io ne sarò il sostegno e la consolazione. E chi vi potrà sussistere per sostenerla e superarla dato che gli uomini, che pur vi amano, la loro azione si ferma alle loro possibilità e limiti? E cadete nella disperazione. Nel vostro Signore e Salvatore voi potete rallegrarvi della mia presenza, che finalizza alla massima potenza l’utilità della vostra offerta, data a Me, della vostra santità, e che in Me la prova sulla terra, prima o poi termina, e vi conduce al Regno. Nel tempo della gioia, se Io sono presente, in voi diviene gioia che non si disperde nel vuoto del mondo o vi distrugge: essa nelle mie mani si fa operosa ed è vissuta per la donazione e la salvezza.
Figli miei, siate uniti alla mia Vita, dato che solo in Me non è sprecata, non si dissecca il vostro frutto che diviene sì abbondante e rigogliosa uva, da poter rallegrare la mensa di Dio e abbeverare la vostra sete e quella di molti fratelli. Con Me uniti e innestati alla mia vite, la vostra esistenza è un raccolto per la vostra stessa glorificazione. Ti benedico”.
27 05 16 “Ancora nella mia Chiesa avviene commercio: si baratta l’amore di Dio con il denaro e il potere, e ancora mi accendo di dolore e sdegno”
“Mia piccola Maria, Io guardo questo figlio: lo preparo e lo attendo al varco. Non temere! Tutto ciò che hai dato non andrà perduto. Stasera nel Vangelo, incamminandomi con i miei Apostoli, si è presi dalla fame e, incontrato un fico, ci approssimiamo a mangiarne i frutti, ma lo ritroviamo completamente spoglio e quindi inutile alla sua funzione per cui è stato creato, e per questo la mia mano si alza per maledirlo, ma non perché la pianta ne avesse colpa, ma per dare un esempio, una similitudine ai miei Apostoli. Anche voi siete delle piante nelle anime vostre che dovete fruttificare nella vostra vocazione e mansione, nella vita data.
Quando mi approssimerò a voi per richiederne il raccolto come troverò le anime vostre? Ricche di copioso frutto o inaridite, spoglie, sterili, ormai inutili? Se sapeste quante anime vagano nel mondo, sopravvivendo nelle spoglie mortali, ma ormai agonizzanti o morte, che girano senza mèta, senza un senso alla loro esistenza; ed Io le guardo addolorato e cerco di alimentarle alla mia Vita finché ci sarà il tempo. Perché muoiono? Perché hanno fatto commercio della loro anima, barattandola con i piaceri del mondo, facendo compromesso con il potere del diavolo che inietta loro il suo veleno, che uccide.
Entro nel tempio con i miei Apostoli e vi ritrovo gli uomini a fare commercio di valuta e cose, e il sacro sdegno si accende in Me, poiché la Casa del Padre mio viene resa, in questo modo, spelonca di ladri e non luogo sacro dovuto all’onore di un Dio. Pensate che sia cambiato qualcosa? Ancora nella mia Chiesa avviene commercio: si baratta l’amore di Dio con il denaro e il potere, e ancora mi accendo di dolore e sdegno, poiché vendete per poco, per delle nullità, il mio divin Sangue che rimane calpestato e sparso in terra. Barattate le lacrime di mia Madre, che rimangono non raccolte, per lavarvi. Fate commercio del sacrificio di tanti miei figli che per voi si sono offerti. Ove troverò ristoro, consolazione, nutrimento? E cosa ne sarà di voi se non la morte?
Figli miei, tornate a rifiorire! Tornino i germogli della fede a ricoprirvi: una ricca fioritura di opere buone ad ornarvi, un copioso frutto di santità a darvi merito e ragione della vostra esistenza, dato che Io passerò, m’incontrerò con ognuno di voi: mi appresserò alla pianta della vostra anima per cercare ristoro, riposo e nutrimento nei vostri frutti, e se ne troverò, sorriderò di voi e vi benedirò per trapiantarvi nei giardini celesti dell’eccelso Sovrano. Ti benedico”.
28 05 16 “Venite a Me, ad abbeverarvi nel mio Corpo e Sangue! Io sono l’Amore purissimo, gratuito, infinito: sono l’Incommensurabile, l’Incontenibile, l’Inesauribile Amore che si dà a voi”
“Mia piccola Maria, Io guardo G.: è nelle mie mani!
Si ricorda oggi il Corpus Domini, il Corpo e Sangue di Dio, che viene celebrato ogni giorno nelle Sante Messe, e dato a voi, deposto nelle Sacre Specie in tutti i tabernacoli del mondo, e che viene nei vostri cuori. Nelle Sante Messe ove vi viene dato il Pane Santissimo perché vi facciate voi mio pane santo, pur una cellula del mio Corpo e una stilla del mio Sangue. In attesa continua in tutti i tabernacoli ove attendo la vostra adorazione, la lode, le invocazioni e le preci nell’intimo e confidenziale colloquio con Me nei vostri cuori, per far si che batta un rintocco del mio e ne portiate il suo battito ovunque.
L’Eucaristia è il Santissimo Sacramento dell’Amore, è impastato nell’Amore, i suoi ingredienti sono l’Amore. A voi è richiesto di viverlo poiché solo nell’Amore ci si santifica. Come si riconosce che siete divenuti questo mio Pane? Se amate. Se la vostra vita non gira solo attorno a voi stessi, ma si spezza come Io mi lascio spezzare nell’Eucaristia: se vi lasciate mangiare come Io mi lascio mangiare, se vi fate dono nel donarvi al prossimo nelle situazioni e vocazione che siete chiamati a vivere. E farvi dono e spezzarvi costa sofferenza, figli miei, e la pena viene accolta e si fa offerta quando si è nell’amore.
Venite a Me, ad abbeverarvi nel mio Corpo e Sangue! Io sono l’Amore purissimo, gratuito, infinito: sono l’Incommensurabile, l’Incontenibile, l’Inesauribile Amore che si dà a voi e che scorre continuamente come le trasparenti sorgenti dell’alta montagna che, senza posa, scorrono per giungere a valle, e giungere alle genti per poter colmare la loro sete. Ma se voi non venite a ricevermi nella Santa Messa e in stato di grazia, se non venite ad adorarmi, a stare con Me dinanzi al santissimo, se non vivo nei vostri cuori, siete i poveri dei poveri: la vostra vita scorrerà sprecata e inutile, legata al povero limite del tempo, e a che è valsa?
Passate dinanzi a Me spesso indifferenti, incuranti e dimentichi: sono lasciato sempre più solo. Invece voi, per poter parlare con gli uomini dovete prendere appuntamenti, fare file, chiedere udienze: Io sono lì sempre presente nel Santissimo Sacramento, pronto ad ascoltarvi, ad amarvi e sostenervi. Spesso sono ritenuto una particola che è segno di un ricordo, di ciò che sono stato, mentre: “Io sono!”. Sono vivo, sono Persona, sono presente: sono Pensiero, Sangue, Cuore che ama e dà perpetua Vita.
Non valorizzate l’immenso Tesoro, la Gemma d’immenso valore dato in Me, in un Sacramento che non vi lascia mai soli, e vi può dare ciò che le creature non possono. Venite a Me! Colmatevi! Prendetene! Ed Io vi farò ricchi, vi darò Me stesso: vi dono Dio! Ti benedico”.
30 05 16 “Il Padre Celeste ancora manderà suo Figlio, Me, ma non più come Creatura nella Carne, ma nello Spirito: uno Spirito di Fuoco, che purificherà, bruciando ciò che è secco, marcio o ormai corroso, ma sanerà ciò che, pur malato, è curabile”
“Mia piccola Maria, e come non posso essere contento di te? Io ti amo nelle tue miserie, e ne hai, ma vedo la tua buona disposizione a seguirmi e ad amarmi.
Stasera il Vangelo vi propone la parabola della vigna e dei vignaioli omicidi. Il Padre Creatore ha forgiato la sua vigna agli albori di ogni nascita, e la sua vigna è il mondo: è la vigna dell’umanità, di Israele, della Chiesa, è l’anima di ogni uomo. Egli gli ha dato vita, l’ha curata, coltivata, l’ha recinta tutt’intorno, gli ha dato i mezzi per far sì che sussista, in modo che la sua personale opera gli dia santificazione, il suo frutto ne dia lode a glorificazione a chi gliel’ha donata.
Nel corso della storia, nell’intercalarsi dei tempi il Santissimo Signore ha mandato i suoi diletti, i benedetti, i Profeti, a guardarne lo stato di salute e il suo prodotto, ma i vignaioli ne hanno preso possesso, e percuotono e uccidono i mandati del Signore. Allora mandò suo Figlio, pensando che avrebbero avuto rispetto per Lui, per ciò che rappresentava, ma essi, con maggiore ferocia, vi si scagliarono contro, trattandolo da maledetto e martirizzandolo poiché temevano che l’erede togliesse loro il diritto della vigna.
E’ sempre la cupidigia, l’invidia, la gelosia, il possesso, la rivalità, l’odio a fomentare gli omicidi e le guerre. Ed Io vedo ovunque la vigna del mondo nella natura uccisa nella devastazione della mano dell’uomo, vedo la vigna dell’umanità perire prigioniera del male, vedo la vigna, che era la prescelta d’Israele, uccisa per la bramosia del potere e l’idolatria del denaro.
Vedo la vigna della Chiesa agonizzare per cercare di estromettere Dio e porre a suo Signore l’uomo. Vedo la vigna dell’anima, di ognuno, perire per il peccato che lo fa morire. Si muore, uccidendo, estromettendo Me, Cristo Signore, Linfa della vigna che ne dà lo scorrere della Vita e la fecondità al suo raccolto; senza Me tutto perisce, e innanzi allo sguardo del Padre è la desolazione. La vigna è per di più disseccata, avvizzita, sterile, se non riarsa, bruciata, marcia o corrosa da animali predatori e insetti voraci che sono i diavoli che la divorano. Per fare in modo che non tutto perisca il Padre Celeste ancora manderà suo Figlio, Me, ma non più come Creatura nella Carne, ma nello Spirito: uno Spirito di Fuoco, che purificherà, bruciando ciò che è secco, marcio o ormai corroso, ma sanerà ciò che, pur malato, è curabile, poterà ciò che è ancora vitale perché cresca e fortifichi, agirà nella sua azione per far sì che la Vigna rinverdisca, nuovi virgulti ne nascano, i filari si allunghino e il frutto della vite dia grappoli d’uva ricchi, abbondanti e gustosi, belli allo sguardo e saporosi al gusto, sicché il Padre Creatore li rimirerà, gustandoli e, compiaciuto , dirà: “Sì, questa è la mia Vigna!”. Ti benedico”.

giovedì 16 giugno 2016

GOCCE DI LUCE DI APRILE 2016


“In ogni Eucaristia avviene il prodigio dell’Incarnazione”


Mia piccola Maria, è il tempo della Risurrezione, ma in ogni Santa Messa sempre si tornano a vivere le tappe della mia Santissima Passione che vi porta ad offrirmi, a farmi dono a voi nell’Eucaristia; e per questa donazione Io torno a risorgere. Il demonio fa di tutto per dare distrazione, ilarità, pensieri futili, perché non ci sia concentrazione, meditazione e adorazione verso il Santissimo Sacramento.
Ecco, Io riappaio Risorto dinanzi ai miei Apostoli: li attendo sulle rive del lago, ed essi tornano da una notte di fatica senza aver pescato nulla, sconsolati e afflitti; ed Io intimo loro di prendere di nuovo il largo. San Pietro mi dice: “Sulla tua Parola, Signore, getteremo le reti!”. E sulla mia Parola il pescato sarà abbondante.
Abbiate fede in Me, credete nella mia Persona, pur se non vedete le mie sembianze, credete in ciò che ho detto, che ho fatto, in ciò che Io sono. Siate fiduciosi, abbandonati, confidenti! Nella misura della vostra fede voi compartecipate di Me, ed Io mi trasfondo in voi e compio. Guardate ai Santi: erano creature, ma hanno compiuto cose grandi per la loro fede e la fiducia in Me. Invano faticano gli operai, dice il salmo, se non viene data l’opera al Costruttore, dato che Egli è Colui che offre il progetto, le potenzialità, i mezzi, che offre le fondamenta e la finalità dell’edificazione; e se voi restate fissi a Me: occhi negli occhi, mani nelle mani, il vostro capo sul mio Cuore, la vostra persona a Me data, Io vengo a vivervi, e con Me compite le medesime opere; e non solo costruite l’edificio a santità della vostra anima, ma vi rendo capaci di costruire l’ edificazione della santità altri.
Vi farò pescatori di uomini, dico agli Apostoli, ma l’invito è per tutti voi, per tutti i battezzati che, in virtù del Battesimo, siete parte di Me; e se farete vivere la fede in esso, se anche sulla terra non ne vedrete il raccolto, in Cielo si aprirà la cesta dell’anima vostra che sarà colma di anime pescate alla salvezza, per amor vostro: esse zampilleranno felici e si getteranno per nuotare nell’infinito del mare di Dio. Abbiate fede, figli! Chiedetemi la fede, e sulla mia Parola voi opererete. Ti benedico”.

03 04 16 “L’unità di questa fusione: l’amore al mio Corpo Santissimo e al corpo del vostro prossimo v’accrescerà lo spirito”
“Mia piccola Maria, non temere le parole del sacerdote su di te: la tua morte non sarà così dolorosa: pochi istanti e ti ritroverai presso di Me e dirai: “Signore, è già accaduto?”. E G. rinascerà! Stasera nel Vangelo Tommaso è incredulo alla mia Risurrezione e solo dinanzi alla mia Persona Risorta Io gli dico: “Metti le tue dita nelle mie piaghe e nel mio costato, e non essere più incredulo ma credente!”. Voi che giudicate e condannate spesso Tommaso, che ha dato poi la vita per Me, siete forse diversi? Se credeste alla mia Risurrezione e alla vita eterna, compireste opere di vita eterna. Come mai nella Chiesa di oggi non ci sono più i miracoli, i prodigi dei primi tempi quando la sola ombra di San Pietro sanava? Quando tutti, e ripeto tutti: malati, posseduti e ogni altro genere di male veniva sanato? Perché c’era la fede: si credeva in Me, al mio Potere, alla mia Risurrezione.
Come potete voi quindi tornare a credermi? Dico anche a voi, come a Tommaso: tornate a toccare le mie piaghe nelle mie membra risorte che oggi sono nell’Eucaristia, adorandola e ricevendola. Tanto più ad Essa vi unirete e vi assimilerete, maggiormente crescerà la vostra fede sì da dire come Tommaso: “Mio Dio e mio Signore!”. Toccate poi le Piaghe nelle membra dei vostri fratelli sofferenti, piagati da malattie, dolori, miserie di ogni genere, per portare conforto, sollievo, aiuto, sostegno, ecc… L’unità di questa fusione: l’amore al mio Corpo Santissimo e al corpo del vostro prossimo v’accrescerà lo spirito. Vi farà salire in alto: incontrerete e vi assimilerete allo Spirito Santo che vi darà luce e vi conformerà alla Sapienza e all’adorazione del vostro Dio Risorto. Ti benedico”.

05 04 16 “Essi condividevano i beni, le proprietà, in modo che fosse di sostentamento per tutti, e nessuno mancasse di sostegno”
“Mia piccola Maria, non pensarci: questo sacerdote è preso dalla sua oscurità, ma nella prossima confessione te ne prenderai pace. Stasera la Santa Parola vi pone in evidenza l’unità e la compartecipazione nella carità delle prime Comunità cristiane che non sono una favola, come ha detto il sacerdote, che prefigura solo un’idea, quello che dovrebbe essere la Chiesa, ma non è stato vissuto. Io ti confermo che realmente è stato attuato, se no non sarebbe Parola di Dio: ciò che è scritto è stato compiuto! Essi condividevano i beni, le proprietà, in modo che fosse di sostentamento per tutti, e nessuno mancasse di sostegno, delle cure, della fraternità, dato che queste prime Comunità cristiane erano vincolate fortemente alla fede della mia Persona di cui ero incontrastato Signore e motivazione alla loro carità.
Come mai oggi tanta infelicità, perché tanta inquietudine, solitudine e vuoto, che si cerca di colmare poi nel peccato? La risposta è che manca proprio questa unità d’amore, questa partecipazione fraterna: si rimane chiusi nel proprio egoismo e si precipita nel male. Non che Io non voglia che si abbiano dei beni personali per la propria sussistenza, ma chiederò conto della sordità, della cecità, dell’insensibilità nei confronti del fratello. Vedo tanti armadi ripieni e altrove le nudità di altri miei figli. Vedo dispense ricolme, e quando cibo gettato, e altrove figli che gridano la loro fame, e l’indigenza. Vedo il vuoto del vostro frastuono e del vostro star bene tra le vostre mura, e la dimenticanza di chi vi è accanto che soffre e geme nella sua solitudine; quante morti vi sfiorano vicini e non ve ne rendete nemmeno conto!
Dico; “Ne sarete responsabili!”. Perché tanta durezza e chiusura? Perché non c’è più il vincolo e l’unità con Me, vostro Signore, che vi alimento alla carità e a farvi dono. E come potrete riavere questa mia fede e questo mio amore? Torno e continuerò a ripeterlo: “Amate la Madonna! Andate da Lei che vi riforma e vi rigenererà al mio amore. Ella, Sposa dello Spirito Santo, ve lo infonde, ve lo irradia, ve ne alimenta per far sì che vi formi, vi ricrei alla mia Carità e alla mia Grazia. Questa è la Rinascita di cui parlo nelle notti in cui Nicodemo veniva a farmi visita e a chiedere: è la Rinascita nel Grembo della Madre mia, in Maria, che vi gestisce ricreandovi, in modo che voi possiate riaprirvi allo Spirito, alla felicità ritrovata dell’amore di Dio, che vi partorisce alla Carità del prossimo, Ti benedico”.

07 04 16 “Spesso potete anche ascoltare catechesi dotte, molto colte, discorsi difficili e importanti, e voi ne rimanete ammirati e dite: “Come parla bene, ma ho capito poco o nulla!”
“Mia piccola Maria, sono con te! Non temere G.! Quel che viene dal Cielo parla del Cielo, ed Io parlavo di cose altissime e sublimi nella loro semplicità, dato che dal Cielo venivo, e la mia Parola continuava, vivendo nell’opera fattiva e concreta del suo frutto nella Carità data alle creature, e che ne confermava la sua veridicità. Ma gli uomini non l’accoglievano poiché metteva in discussione la loro vita e il loro atteggiamento, che non voleva porsi in cambiamento al loro peccato.
Come riconoscere che la Parola sia del Cielo? Se voi sentite parlare nelle creature soltanto di ciò che è umano, o solo del vuoto del mondo, se non addirittura di ciò che è triviale e delle sue bassezze, può venire da Dio?... Dice il mio Vangelo: “Esce dalla bocca ciò che c’è nel cuore!”. La Parola deve essere umile: osservate attentamene il discorso delle persone, come sono concentrati su se stessi! Come il proprio io è continuamente ripetuto, quanto si è poco inclini o incapaci di ascoltare l’altro e partecipare del suo problema! L’attenzione è altrove e su di sé, subito si riporta la parola alla propria persona, al proprio vissuto, e se si è così concentrati su sé stessi, può esserci entrato il Cielo?
Spesso potete anche ascoltare catechesi dotte, molto colte, discorsi difficili e importanti, e voi ne rimanete ammirati e dite: “Come parla bene, ma ho capito poco o nulla!”. Oppure il giorno dopo non è rimasto niente di quel che avete ascoltato: non ha lasciato traccia, non ha scavato solco all’anima vostra, e questo perché non c’era Spirito: non era infuso dello Spirito Santo che opera. Quando riconoscere se un sacerdote ha la Parola del Cielo? Non dalla cultura, figli miei! Non se è dotto, ma se essa ama e prosegue nella sua fattura concreta. che porta il suo prodotto di un raccolto d’amore, se vive, proseguendo nella Carità dei fratelli, e nei cuori dei figli, se partecipa e dona: se vedete che questo sacerdote si raccoglie in preghiera, se ama stare dei tempi in dolce colloquio con il suo Signore, se vive di adorazione, dato che la Parola umana senza lo Spirito è sterile e rimane ferma a sé, e và avanti solo una povera capacità d’uomo che stenta a fiorire.
Nell’adorazione è lo Spirito che vive, e si infonde e vi porta il Cielo: v’irradia il suo Pensiero, per cui se un piccolo e umile Padre dice semplici cose, si diffonde ed opera tramite gli spiriti. Lo Spirito parla ad essi, e li nutre del suo Cielo. Ti benedico”.

09 04 16 “Come mai il male rimane perpetrato e perdurano le sue conseguenze? Perché non c’è obbedienza, e né è vissuta la mia Parola: non si ama!”

“Mia piccola Maria, il tuo cuore è nelle mie mani. Puoi dire a don F. che se vuole rendere lieta e dare onore alla Madonna, Ella gli domanda tre cose da fare:

I°- che si faccia promotore della diffusione della sua preghiera, il santo Rosario, particolarmente scegliendo un giorno, possibilmente prima della Santa Messa, guidando egli stesso il Rosario, e formare un gruppo di suoi apostoli.

2°- Onorarla il 1° sabato del mese con un’ora di preghiera e formazione pedagogica della conoscenza del suo Cuore in riparazione alle offese ad Esso arrecate. Questo tempo di orazione nella propria chiesa o in altra cappella del luogo.

3° - Una raccolta che riunisca tutti i messaggi che di Lei trattano, in Gocce di luce, anche quelli del passato, e che pongono in evidenza la profondità della sua Sapienza, l’importanza della sua missione nella scoperta della Grazia da Iddio donatele, per il bene che ne potrà trarre il sacerdozio e le anime.

Ecco, dinanzi a coloro che lo interpellano, Pietro dice loro: “E’ bene ubbidire a Dio e non agli uomini, dato che è nell’obbedienza al Santissimo Padre che nasce ogni raccolta della vostra santità. Ed Io ribadisco nel vangelo dinanzi agli Apostoli che non hanno pescato nulla: “Gettate le reti dalla parte destra!”. Ed è alla loro obbedienza, all’accoglienza della mia Parola, che essi faranno un abbondante pescato. Richiamo Pietro a darmi conferma del suo amore per riparare ad un amore tradito e rinnegato; ed è al suo sincero consenso che gli si riapre di nuovo la missione alla guida della Chiesa. E’ dall’obbedienza a Dio ogni raccolta al bene; è all’accoglienza alla mia Parola l’abbondante pescato di anime. E’ad un amore rinnovato la riparazione al male compiuto, al tradimento a Me perpetrato nel peccato.
Come mai non c’è questa ricchezza di frutto nella Carità? Perché non c’è questa abbondanza di pescato di anime? Come mai il male rimane perpetrato e perdurano le sue conseguenze? Perché non c’è obbedienza, e né è vissuta la mia Parola: non si ama! Figli miei, cosa può mai volere un Padre dai propri figli se non il loro massimo bene? Se così credeste e operaste, ci sarebbe una rigenerazione, una rinascita nella Grazia, e una risurrezione nel creato e nell’umanità, in un rinnovato Spirito di pace e verità fraterna. Ti benedico”.

11 04 16 “E’ cosa buona la Comunione che viene consentita ai risposati?”
“Mia piccola Maria, quante volte torno a ripeterti di non aver paura del demonio che fa fracasso e usa tuo figlio. Guarda fisso a Me, guarda Me! Stasera nel vangelo Io prego per l’unità: prego e intercedo presso il Padre mio per l’unità dei miei Apostoli, dei miei cristiani, della mia Chiesa: che siano un tutt’uno con Me e fra di loro, in modo che sia un unico Corpo. Cosa sarà infatti il Paradiso se non la completezza di un unico Corpo glorioso, divino e risorto nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo con tutti i figli che si sono salvati e ad Esso ricongiunti? E come poter vivere questa unità lo dico nel Vangelo: “Nella Verità! Solo nella Verità c’è unione. Si farà Unità poiché chi è veritiero non si adegua, ma aborrisce ogni falsità, menzogna, compromessi e peccato; chi la segue non segue il mondo che è menzognero, ma vive per il Cielo: testimonia Dio che è Verità. Egli riforma ad unità sé stesso con i fratelli, nella Chiesa e con il Regno divino.
Ulteriormente si forma unità nell’Eucaristia vissuta, amata, partecipata in autenticità e amore. Nell’unione al mio Corpo voi vi fate parte di Me: ricreate l’Alleanza con l’umanità e il divino, riportate unità tra la terra e il Cielo. Chi invece dissacra il mio Corpo, lo lacera, lo disprezza, lo divide: chi Lo riceve nel peccato questo riporta lacerazione e divisione con sé stesso, con i fratelli, nella Chiesa e tra l’uomo e Dio.
Tu chiedi allora: “E’ cosa buona la Comunione che viene consentita ai risposati?”. Io ribadisco: la Parola di Dio è Verità ed è eterna, e non può essere contraddetta: il Matrimonio è Sacramento indissolubile; bisogna in ogni modo, con l’aiuto della preghiera e dei sacramenti, con il soccorso reciproco, e con un percorso con la Chiesa, cercare di salvarlo per mantenere l’unità. Ma quando la Chiesa, non opponendosi alla Santa Parola, dona, nella Misericordia, di sciogliere (con la dichiarazione di nullità n. d. r.) certi legami, anche nei Cieli questo viene accolto. Già la Chiesa concede di avere la separazione nei casi di grave necessità: in situazioni di pericolo per la vita o di violenza sul coniuge o sui minori; e quando l’unione ormai arreca molto danno e conduce al male, ed anche in caso di abbandono, di grave indigenza colpevole con prole da crescere, il Matrimonio ne è dissacrato e, se la Chiesa concede la possibilità dell’annullamento (dichiarazione di nullità n. d. r.) e di potersi risposare in chiesa, il Sacramento torna a vivere nel nuovo Matrimonio, e allora si può accedere ai Sacramenti, in Grazia.
Questo processo è valido quando viene valutata in maniera approfondita dalla Chiesa, caso per caso, l’autenticità del problema vissuto, e delle nozze, se sono state profanate, in modo che non ci sia un abuso. Si segua poi la coppia per valutare, in un percorso vero, di un’autentica ricerca cristiana, la loro accoglienza.
Se invece se ne fa uso con superficialità e inganno, per avere comunque l’annullamento, oppure si sceglie di andare a ricevere la Comunione senza un nuovo Matrimonio religioso presso Dio, per poter mantenere i propri interessi e istinti, sarà a loro grave responsabilità. Essi tornano non a farsi del bene, ricevendomi nella Santa Comunione, ma decretano la propria condanna, creando divisione con sé stessi e con Dio: non avranno congiungimento con il Cielo. Ti benedico”.

13 04 16 ”Se l’umanità mi ricevesse in Grazia, si preoccupasse di cibarsi delle mie Carni, ove più sarebbero le carestie, ove ogni fame e nudità, ove le indigenze e le miserie?”.
“Mia piccola Maria, vai dal parroco! Ti mando Io: sono Io che ti farò parlare. Non è per te, ma è per dare una grazia a lui, che delle volte ha delle luci, di modo che accolga questo aiuto. Io gli tendo la mano, ma se non vorrà accogliere, tu hai fatto il tuo compito e non avrai bisogno di tornare. Per G. fai celebrare una novena di Sante Messe che allenta la pressione del demonio su di lui; sappi però che anche quando egli si scatena con il suo frastuono e rompe i mobili e impreca, non potrà più di tanto: Io ti recinto intorno, e non ti arrecherà altro danno.
Dice stasera il mio Vangelo: “Lo risusciterò nell’ultimo giorno”. E come potrete risuscitare lo dice ugualmente al suo inizio: ricevendo, mangiando le mie Carni divine, che sfamano ogni fame e ogni sete, Carni risorte che fanno di voi un’unica entità: assimilate in voi, vi fanno risorti. Per riceverle e per averne il suo effetto vi è richiesta una condizione: stare in Grazia. E come lo potete se non come vi dico: facendo la Volontà del Padre Santissimo? Sono venuto non per fare la mia volontà, ma la Volontà del Padre mio, così voi, adempiendola, seguirete i divini Comandi, e l’anima vostra, in stato di Grazia, potrà ricevermi e farvi risorti già da questa terra, ove verrete ancora colpiti dalle sue pene, ma ne sarete vincitori sino all’ultimo dì, che vi conduce alla sua maturazione nella Risurrezione eterna.
Cosa faranno invece le genti, di cosa si affannano i popoli? Il loro affanno è solo per sfamare le proprie fami, gli appetiti di ogni senso e di ogni corporalità. Poco o nulla si dà pensiero del nutrimento spirituale, dato che, se l’umanità mi ricevesse in Grazia, si preoccupasse di cibarsi delle mie Carni, ove più sarebbero le carestie, ove ogni privazione e nudità, ove le indigenze e le miserie? Chi riceve Dio avrà tutto! Il Signore lo ricompenserà di ogni bene, e lo sazierà di ogni fame; lo abbevererà di ogni sete, lo ricolmerà di ogni abbondanza.
Dì a Padre S. che Io desidero che egli continui l’opera di don A. qui in parrocchia: che propaghi il culto e la devozione al Cuore Immacolato di Maria con i Cenacoli nelle case, con la preghiera del Santo Rosario, con la Consacrazione al suo Cuore Immacolato e con l’educazione dell’emulazione alla vita e alle virtù della Persona della Santissima Madre. Ne sia poi il fulcro, il punto di riunione dei Cenacoli, presso la Cappellina della Madonna in date fisse, con particolare riferimento al primo sabato del mese, in sua riparazione. Secondo i suoi impegni pastorali cerchi di esser presente con il popolo alla preghiera serale del Rosario o all’adorazione eucaristica. Aiuti nella diffusione di Gocce di luce. Sia egli in questa parrocchia il cuore che palpita di Maria. Ti benedico”.
15 04 16 “In ogni Eucaristia avviene il prodigio dell’Incarnazione: in ogni Eucaristia c’è Maria presente che dà il suo consenso, che offre il suo Cuore e il suo Grembo per far sì che accolga Dio”
“Mia piccola Maria, il Santo Padre è un uomo di Dio, un uomo di carità; ma egli, nella sua misericordia, vorrebbe portare tutti alla salvezza: una misericordia, che giunge a coprire, a volte, e a non dare chiarezza completa ai dettami della mia Verità, che non possono essere contrastati. Ti ho già spiegato e ulteriormente rivelato quale deve essere il senso autentico della Comunione per i risposati. Ecco, Io sono il Pane disceso dal Cielo, un Pane divino che è Dio stesso. Discendo nello Spirito e mi unisco alle specie naturali umane per farle divenire mie Carni. Entro nella materia per farla divina, entro nel tempo per darvi la mia eternità e farvi eterni: entro nella corporeità per farne Risurrezione.
In ogni Eucaristia avviene il prodigio dell’Incarnazione: in ogni Eucaristia c’è Maria presente che dà il suo consenso, che offre il suo Cuore e il suo Grembo per far sì che accolga Dio. Ella è la povera natura corporale che rappresenta l’umanità; ma Lo può accogliere, ed intercede nella sua natura degna, per poterlo poi ricevere voi, in modo che ne abbiano a nutrirsene le genti.
In coloro che mi ricevono in Grazia avviene la stessa Incarnazione: Io vengo concepito come avvenne nella Madonna. Le carni delle genti si fanno culla nel loro cuore, pronte ad accogliermi, si fanno grembo perché Io vi abbia a crescere. Le mie Cellule si fanno vostre cellule, le mie proprietà si fondono alle vostre membra per farsi un tutt’uno con le mie Carni. Io in voi, nella vostra storia di crescita eucaristica, nutrendovi al mio Corpo e al mio Sangue, ne siete fecondati, e mi concepite come embrione, e poi nella crescita come feto, sino a quando giunge a maturazione la completezza delle fattezze del divino Bambino che è pronto a nascere nel Regno: vi fate altri Me!
E come potete raggiungere quest’intensità di fusione e maturazione se non stando accanto a Maria, se non facendovi Maria? Lo Spirito Santo è attratto irresistibilmente da Lei: ove ne sente il profumo, ne vede la fisionomia, ne sente battere il Cuore, il passo del suo cammino, le sue mani operose di carità, ecc…; Egli viene ed effonde i suoi doni, le ricchezze del suo Spirito, la sua Essenza che v’impregna di Sé e vi feconda per formarvi un’entità che si fa sempre più degna e santa per ricevermi, per vivere la mia Incarnazione in voi, e farvi nascere.
Vengo, figli miei, e mi dono: mi faccio mangiare perché non siate solo un istante di passaggio nella storia che si cancella nel tempo, non un’impronta sbiadita che il vento come sulla sabbia cancella, ma un segno tangibile che in Me è un’ entità Risorta, e quindi eterna. Ti benedico”.

17 04 16 ”Al richiamo della vostra orazione la Madre Santissima vi ricondurrà amorevole alla Verità e alla fedeltà dell’unico Maestro e Buon Pastore”

“Mia piccola Maria, Io entro nella tua anima, e già vedo, vedo i tuoi desideri, le grazie e le intenzioni che vuoi chiedere. Io già conosco, già opero. Io sono il Buon Pastore che guida le sue pecore verso le verdi praterie del Cielo, sono Colui che ne traccia il sentiero, che guida, che cammina dinanzi alle sue greggi; con quanta sollecitudine le curo per far sì che non si disperdano, non cadano nei burroni, che non precipitino nei dirupi, che il lupo non le sbrani; e le chiamo una ad una e, fintanto ascolteranno la mia voce, seguiranno il mio richiamo e riconosceranno la mia Persona, esse non potranno esser tolte dalla mia mano, dalla mia protezione e salvezza. Cerco però anche collaboratori, aiutanti nei miei sacerdoti, che si facciano con Me altri pastori, che si pongono a difesa sul ciglio del percorso del mio sentiero, che con Me chiamino, in modo che sia più forte il mio richiamo ed indichino continuamente la via da seguire e l’immagine dell’unico vero Pastore.
Oggi, nel giorno in cui ricordate le vocazioni sacerdotali e religiose, quante poche sono quelle che vengono accolte nella loro chiamata, e questo perché accade? Nelle famiglie non c’è più il clima di fede in cui venivano fecondati un tempo i propri figli. E poi il frastuono, il chiasso del mondo, e i falsi insegnamenti conducono lontano da Me. E anche molti buoni Pastori nel loro sacerdozio cambiano e si fanno cattivi, fuorviando le mie pecore, e ciò accade perché pur essi si lasciano abbagliare dalle menzognere luci del mondo con le sue attrattive, o seguono il lupo che si traveste e si camuffa così bene che li trasforma in maestri manipolatori nelle loro errate ed eretiche teologie.
Vi chiamo, figli miei, a pregare tanto per loro. Ogni buon Pastore conduce a Me e mi guida moltissime pecorelle salve. Ci vuole la preghiera e l’invocazione alla Madonna. Pregatela! Ogni sacerdote che l’ama, che realmente le è devoto e La segue con amore filiale, difficilmente verrà preso dagli ammaliamenti del mondo. Seppur per breve tempo qualcuno di loro si disperde, al richiamo della vostra orazione, la Madre Santissima li ricondurrà amorevole alla Verità e alla fedeltà dell’unico Maestro e Buon Pastore. Chi rimane vicino alla Madonna non potrà essere sottratto alla cura delle mie mani e sarà condotto al sicuro Ovile del mio Regno. Ti benedico”.

18 04 16 “Richiedo alla Chiesa, ripetutamente, di esser ricevuto solo in bocca!”
“Mia piccola Maria, sapessi quanto dolore, quanto strazio ricevo in tante chiese nel mondo dove vengono a colpirmi, a mettermi a morte, lacerando e dissacrando le mie Sacre Specie! Vengono con deliberata e piena volontà di dissacrarmi; per questo richiedo alla Chiesa, ripetutamente, di esser ricevuto solo in bocca; in questo modo quanto più difficilmente c’è possibilità di compiere tali atti sacrileghi! E chiedo a voi, anime mie, di essere avveduti, di saper notare se vedete dei fedeli in atteggiamenti strani e colpevoli nei riguardi delle mie divine Specie.
Ecco, Io sono la Porta che dà accesso al Regno dei Cieli. Essa qui in Paradiso è una Porta sconfinata, aperta, smisurata, le cui braccia a chi vi è entrato accoglie e abbraccia; si dispone a ricevere, non ha limiti, né confini, né orizzonti.
Invece sulla terra è una porta angusta, stretta, piccola: per entrarvi dovete piegarvi, curvare voi stessi all’adorazione del vostro Dio, ascoltando la sua Voce e adempiendo ai suoi Voleri. Ma per saper far questo e disporvisi voi dovete essere umili, poiché solo chi è umile obbedisce, li attua, e si piega per entrare in Me. Dinanzi alla mia porta però ve ne ho posta un’altra, ed è la porta di mia Madre: una porta che vi agevola, vi facilita alla mia entrata. Vi rimane difficile varcare la mia soglia? Accoccolatevi attraverso quella della mia Santissima Madre: essa è una Porta morbida, che ammorbidisce le sue ristrettezze, che modella i suoi angoli pungenti, vi accoglie e vi aiuta con la sua tenerezza materna: smussa le difficoltà con la sua misericordia, vi riveste della sua umiltà in modo che, con Lei, possiate entrare nella mia porta.
Vi offro poi le chiavi dei miei Sacramenti per aprirla, ma lo possono se sono mani veritiere e amorevoli, come le chiavi dei miei sacerdoti che aiutano il popolo ad entrare al mio accesso; ma lo possono nella misura che anch’essi si pieghino nell’umiltà, e siano mani sante, autentiche, amorevoli. Allora una moltitudine di anime potranno accedere attraverso la porta della mia salvezza. Ed entrati, figli, cosa non vi attende allo sguardo!... Immense praterie celestiali, delizie di giardini sconosciuti, il gaudio di una felicità perenne che fa scoppiare il cuore per l’incanto e lo stupore, che si rinnova nell’infinito. Entrate, figli, entrate per la mia porta! Io vi invito: entrate! Ricordate: Io solo ne sono l’accesso. Ti benedico”.

20 04 16 “Venite ad abbeverarvi al mio Cuore divino! Saziatevi nella Carne mia che è Carne del mio Cuore!”

“Mia piccola Maria, se ascoltare l’omelia del Parroco ti arreca dolore per il suo sarcasmo, per la sua durezza, tu non l’ascoltare; ascoltato il Vangelo, poniti in ascolto solo di Me. Chi più di qualsiasi sacerdote ti può insegnare se non Io, il tuo Signore?
Ecco, stasera mi chiedono se sono il Cristo che deve arrivare ed Io rispondo: “Ve l’ho detto, ma non mi credete!”. Anche oggi il mio Nome e la mia missione è ribadita e declamata in tutte le chiese del mondo, eppure quanti credono che Io sia il Cristo, il Figlio del Dio Vivente, Colui che solo può dare la vita eterna? E come mai non mi si crede, non mi si accoglie e non mi si segue? Perché non sono le mie pecore, non appartengono alla mia sostanza, non hanno gli elementi delle mie proprietà che vi fanno a Me simili: la medesima natura si attrae e si completa nella sua fusione. E quali sono queste proprietà, questa mia sostanza, se non gli elementi del cuore, dell’umiltà, della veridicità? Se li possedete e li mantenete voi siete parte di Me, assimilati a Me; e chi a Me vi può strappare?
Se però al posto del cuore c’è la durezza, al posto dell’umiltà c’è la superbia, al posto della veridicità c’è la menzogna, non mi appartengono. Essi sono figli del padre loro che è il malvagio e l’infingardo: le sue tenebre li ricoprono; non possono riconoscermi, né accogliermi. Come poter riconoscere un buon Pastore nel sacerdote? Proprio quando la sua parola è mia e si esprime col cuore nell’umiltà e nella veridicità, poiché se egli, pur dotto e mantenuto nella dottrina, ha un linguaggio duro, offensivo, saccente e, pur nel mio insegnamento, ricoperto e sovrapposto dai suoi modi di pensare umani, non mi appartiene. Non l’ascoltate! Ma udite e leggete solo il Vangelo e recatevi da chi parla in Verità in mia vece, e potrete seguirlo.
Arricchitevi, figli miei, della mia sostanza, della mia proprietà! Venite ad abbeverarvi al mio Cuore divino! Saziatevi nella Carne mia, che è Carne del mio Cuore, e ve ne darò in abbondanza. Vi farò parte di Me, sarete innestati come in uno scrigno in questo mio Cuore ove vi terrò come tesoro geloso, le mie gemme preziose: nessuno potrà arroccarsi il diritto ad aprirlo, né ladri a ghermirlo; solo le mie mani sante possono per rimirarne tutta la preziosità della bellezza delle mie anime. Ti benedico”.

22 04 16 “Non seguite la via della false dottrine! Non seguite gli idoli del mondo, del vuoto e dell’incredulità, che vi conducono agli abissi! Io sono la Verità!”

“Mia piccola Maria, Io benedico tutte queste creature e la tua casa. Ecco, dico nel Vangelo: “Io sono la Via, la Verità, la Risurrezione!”. Solo Io sono la Via diretta che conduce al Regno, non vi è altra strada; tutto ciò che vi allontana da essa vi conduce alla dispersione, allo smarrimento, alla perdizione. Non seguite chi vi conduce lontano dalla Via che vi indico di percorrere, e che Io traccio! Non seguite la via delle false dottrine! Non seguite gli idoli del mondo, del vuoto e dell’incredulità, che vi conducono agli abissi! Io sono la Verità! Sono Verità nella Parola che si è fatta Carne per darvi la salvezza. Verità nella Parola che crea, che redime e vi santifica: Verità che è, e che nasce per la Verità poiché solo essa può essere causa di tale bene nella creazione, nella redenzione e nella santificazione dell’umanità. Io sono la Risurrezione, Colui che solo può darvi la vita eterna: al di fuori di Me non vi è data. Solo chi ha fede e crede nella mia Persona si fa parte di Me, vive nella mia Via, segue il mio insegnamento, e si fa risorto. Egli risorge, già in questo spazio temporale del suo tempo, che gli dà modo di partorire alla Risurrezione eterna.
Ecco, Io dirò di voi, come dice il salmo stasera: “Tu sei mio figlio, oggi ti ha generato!”. Vi siete fatti miei: mia natura, mia proprietà ed eredità non soltanto nell’avervi in questo modo generato, ma vi faccio a vostra volta generatori, generatori di anime, per far sì che voi riconduciate alla mia Via, diffondiate la mia Verità, e spargiate intorno a voi Risurrezione perché, figli miei, non si viene in Cielo da soli: la mia natura, acquisita in voi, moltiplica, genera, diffonde il suo bene, e voi torniate in Paradiso con il vostro raccolto di anime. Ti benedico”
23 04 16 “Come poter amare se non venendo a Me? Solo Io vi posso dare questo amore, solo amando Dio voi amate il prossimo”
“Mia piccola Maria, presto la tua nipotina si riprende, non prendetene così pena! “Ecco, Io vi dono un Comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come Io vi ho amato!”. Da questo riconosceranno che siete miei discepoli: dal vostro amore. E come si testimonia questo amore fra voi se non nella misericordia, nella pietà, nella empatia, nella partecipazione dell’altro? Che non lo vediate distante da voi: lontano, distaccato dalla vostra vita, un estraneo, e non addirittura un nemico, e non vi sia odio o rivalità. Siete fratelli, pur se venite da razze diverse, tradizioni e usi non conosciuti, di altre religioni, ecc… Guardatevi!... siete simili nella fisionomia: avete le stesse gambe, braccia, volti, il medesimo sangue, cuore, ecc…, amate, soffrite, nascete, morite: venite tutti dallo stesso Creatore, avete la stessa origine; a Lui tutti ritornerete: siete figli dell’unico Padre.
Dato che, se non amate l’altro, se lo vivete, non come parte distaccata da voi, ma come parte integrante della vostra persona, voi partecipate del suo dolore, prestate soccorso, venite incontro ai suoi problemi, che non sono solo suoi ma si fanno vostri, lo amate! L’amore è diffusivo: porta al suo bene comune, all’aiuto reciproco, alla giustizia assolta, alla pace; ne vivrete bene sulla terra e ne avrete la vostra santificazione. Invece nel distacco, nell’estraneità o nel disamore si creano divisioni, lotte, antagonismi, ingiustizie, che portano alla violenza e alle guerre: ne vivrete male sulla terra e non vi santificherete. Come poter amare se non venendo a Me? Solo Io vi posso dare questo amore, solo amando Dio voi amate il prossimo, poiché, se pur pensate di amare almeno i vostri cari, spesso sono soltanto possessi, egoismi: ne nascono tradimenti e a volte tragedie. E’ un affetto egoistico che si chiude a sé e non porta vita, non diffonde Il suo bene diffusivo al mondo.
Guardate a Me! Io vi dono i miei occhi per saper guardare i fratelli, vi offro i sentimenti del mio Cuore per amarli, le mie mani per soccorrerli. Cosa sarà il Paradiso se non quest’amore fattosi pieno, completo, perfetto, non più turbato da angosce, limiti, sofferenze, lutti, ecc…; voi vivrete di quest’amore che dalla terra si è fatto in Cielo trasformato e risorto, ne assorbirete e vi trasfonderete nell’amore con l’Eccelso Sovrano e tra tutti i Beati: e ognuno potrà unirsi e fondersi alla spirito dell’altro e riceverne e assorbirne beatitudine. Sarete sempre Uno e sarete tutti, nell’Unità dell’amore che è il gaudio infinito. Ti benedico”.

25 04 16 “Libera dai demoni non solo il sacerdote con l’esorcismo sui posseduti e vessati, ma voi, con la vostra vita benedetta, sarete e vi farete esorcismo vivente”



“Mia piccola Maria, oggi è un gran dono quello che ti offro, e sono dinanzi a te tutti e tre i sacerdoti che ti aiuteranno. Ecco, nel Vangelo vi viene annunziato: chi mi segue e si fa realmente mio discepolo e mi ama, costui compie le mie opere ed anche di più grandi: libererà dai demoni, sanerà dai malati, se berrà veleni non ne verrà toccato, ecc…
Libera dai demoni non solo il sacerdote con l’esorcismo sui posseduti e vessati, ma voi, con la vostra vita benedetta, sarete e vi farete esorcismo vivente: ove andrete voi fermerete, limiterete l’azione del nemico, e spargerete con la vostra persona il bene di Dio, la sua energia vitale che è l’amore: una potenza che supera il male, dato che, se esso è forte e diffusivo, quanto più l’amore divino in voi può abbattere e liberarne dalla sua opera malvagia. Voi sanate dalle malattie fisiche e psichiche già prevenendo con la vostra azione la limitazione o l’arresto del peccato che fomenta e alimenta le malattie, dando sollievo, alleviando, e prestando soccorso; a volte ottenete i miei medesimi miracoli, per i meriti della vostra fede, nelle guarigioni fisiche; e da quanta oscurità e tenebre dell’anima sanate!
Voi non verrete toccati dal veleno delle lingue biforcute che lo spargono con le eresie, con le menzogne ed con ogni falsità, ma voi le combatterete, le scoprirete e le sventerete; e le ricambierete, spargendo in voi la mia Verità. La strada di Dio è dei forti, non dei deboli, di chi piega sé stesso, ma di chi violenta sé stesso per l’amore. E voi, acquistando amore e ricolmandovi della sua energia e potenza, ricreate, vi fate sempre creatori di cose nuove: della creazione santificata, risorta e gloriosa che si attua nell’amore di Dio. Ti benedico”.

28 04 16 “La mia gioia non è il godimento che vi offre il mondo; la mia gioia nasce dallo Spirito”

“Mia piccola Maria, andrà tutto bene. Dice il mio Vangelo: “Voglio che la vostra gioia sia piena!”, e voi mi direte: “Come è possibile avere tanta gioia in mezzo a tanti dolori, contrasti, malattie, problemi, una fede perseguitata?”. La mia gioia non è il godimento che vi offre il mondo; la mia gioia nasce dallo Spirito. Esso vi libera dalla paura, dalle angosce, dai limiti in cui vi incatena il mondo: vi apre alle prospettive e alla speranza del Cielo, sicché, pur nella sofferenza, nelle prove di ogni genere, pur tentati dal nemico, voi avete il sostegno, la fortezza, la perseveranza, la fede che vi dà pace di vivere protesi a Me, al mio ideale che eccella e supera ogni aspetto terreno.
Come acquistare questa gioia? Come colmarsene? Venite al banchetto delle Nozze dell’Agnello ove Io non solo vi accolgo come commensali, ma vi sposo nell’anima: vi offro il mio divin Sangue, trasformo la vostra acqua naturale umana nel mio Spirito divino con il mio Sangue, e voi vi arricchite di Me; Io vivo in voi che libero dalle vostre angustie e dalle vostre prigioni. Venite alle Nozze ove la Madre Santissima è lì ad intercedere per voi per far sì che abbondantemente ne riceviate. Quando vi sentite felici? Quando vi sentite amati: l’amore che provate vi dona gaudio e felicità. Nel mio amore voi avete la pienezza della mia gioia. Ecco, in questa Santa Messa di liberazione Io vengo a sollevarvi, a consolarvi, a guardarvi e a dare liberazione, ma soprattutto Io vengo a donare la fede, poiché la fede è la vera ricchezza che và oltre e supera ogni dilemma umano e vi fa innalzare alla felicità del Cielo. Ti benedico”.

29 04 16 “Chi è piccolo viene a Me e la sua croce non lo schiaccia più: continua a soffrire, ma nella pace, nella serenità; alcuni sono persino gioiosi dell’offerta che li santifica”
“Mia piccola Maria, continuamente le mie mani cercano di travasare la mia Misericordia e la mia pace su questi Paesi travagliati dalle guerre: sulla Siria e altri, ma pongono delle coltri impermeabili alla mia azione; perennemente busso al cuore dei potenti della terra e sui loro governanti perché abbiano pietà delle popolazioni, ma trovo dei muri simili a rocce inaccessibili. Credi però che tutte queste sofferenze Io le trasformo e ne rendo il massimo bene: nemmeno una goccia di sangue o di lacrime, anche per chi ne rimane ucciso, andrà perduto: mando i miei Angeli a raccoglierne perché ne facciano gemme preziose stampate sugli abiti dello loro anime e ne vivano le delizie nella potenza del mio gaudio.
Oggi voi celebrate la Grande Santa Caterina da Siena: grande nell’amore e intrepida nella fede, pur se così piccola, umile, semplice. Su quest’amore e sopra questa umiltà Io ho travasato la mia divina Sapienza e il mio ardore, e lei, senza cognizione di lettere e cultura, ha lasciato scritti di tale altezze di luce che ancora la Chiesa se ne illumina, sì da divenire suo Dottore.
Io cerco sempre i piccoli, gli umili, per compiere le mie Opere: con essi Io compio le mie meraviglie. Anche con ognuno di voi potrei, e appena ne trovo uno, su di lui mi tuffo, e agisco e creo opere di carità, di evangelizzazione, di scritti, di una vita santificata nell’offerta, ecc…, e tutto in ragione della salvezza e della gloria divina. Come poter avere questa piccolezza? Nella fiducia e nell’abbandono, come le piccole creature, solo allora voi venite a Me!
“Siete stanchi, oppressi, dico nel vangelo: venite a Me ed Io vi ristorerò!”. Vi sentite oppressi dalle croci, schiacciati dai pesi della vita con i suoi problemi, delle mille difficoltà sulle quali, se non c’è Dio, il demonio carica e vi conduce alla disperazione. Chi è piccolo viene a Me e la sua croce non lo schiaccia più: continua a soffrire ma nella pace, nella serenità; alcuni sono persino gioiosi dell’offerta che li santifica, dato che l’hanno deposta a Me: Io ne porto il maggior peso. Io la sostengo e non vi lascio soli, e fino alla fine dei vostri giorni. In Me voi sentite l’amore: Io sono l’Amico, lo Sposo; Io vi amo, e quest’amore vi illumina, ne dà senso e ragione. La croce vi si alleggerisce: è una croce che vola verso il Cielo, e voi andate oltre il suo dolore e la sua angoscia. Voi la guardate e sospirate, sospinta nel desiderio e nell’attesa della Patria celeste.
E’ un breve tratto questo sulla terra, ed Io sono con voi a fare ogni passo. Non direte più: “Sono solo e abbandonato, nessuno mi ama!”; non sentirete più la solitudine, la mancanza d’amore e di essere abbandonati: non temerete più. Voi venite innalzati, elevati da questo mondo: sentirete Me. Avete Me che vi amo e non vi lascio mai soli. Voi vivrete di una croce che sale: si eleva verso le altezze sublimi di ciò che vi attende. Voi vivrete di una croce non più della terra, ma che è risorta, figli miei! Ti benedico”.